Come nasce la kik boxing

20.03.2025

Gabriele Giacalone

Come nasce la Kick Boxing 

La Kick Boxing è uno sport da combattimento che ha origini molto antiche. Nasce come sport in grado di combinare i colpi del pugilato e le tecniche delle arti marziali Sud Coreane. Inizialmente spopolò in Giappone negli anni 60' dell'Ottocento, per poi arrivare in America. Tutt'ora è molto famosa ed ha una federazione che ha creato una competizione a livello mondiale. La storia di questo sport cominciò in Giappone, dove i maestri cominciarono ad organizzare gare di karate a contatto pieno (cioè corpo a corpo),a cui unirono poi tecniche dei pugni tratte dal pugilato con i vari calci da discipline come la Takewondo, la Muhai thai, il karate Kyokushin e Shotokan, e la Sambo russa. Dopo questa unione di arti marziali, vi fu un pò di confusione terminologica, infatti fu coniate il termine del Karate full contact per identificare tutti quei combattimenti che prevedevano l'uso dei calci dalla cintura in su, mentre il termine "kickboxe" giapponese indicava una disciplina che prevedeva calci anche alle gambe.

In America, la kickboxe, verso gli anni ottanta, fu uno sport dove le persone combattevano con delle apposite scarpe e degli appositi pantaloni lunghi e larghi. I combattimenti gestiti dalle organizzazioni della WKA (World Kickboxing Association) e ISKA (International Sport Karate Association).In Giappone invece, negli anni novanta, fu organizzata una competizione, dove ogni combattente poteva confrontarsi con atleti di ogni arte marziale. Questa competizione portava il nome di K-1. K sta per Kempo, Karate e Kickboxe, per indicare le arti marziali favorevoli a quegli incontri. Il K-1 era diventato un vero e proprio torneo, ed infatti fu diviso in categorie di peso: pesi leggeri, pesi medi, e pesi massimi.Il luogo dove avvengono gli incontri si chiama "ring", un quadrato dove i due atleti, ognuno al rispettivo angolo opposto rispetto al suo avversario, si scontrano. Le regole del combattimento sono molto semplici: si vince per punti o per K.O

Riguardo al combattimento, ci sono diversi stili, utilizzati anche adesso; ogni combattente usa quello più affine a sé. Una cosa fondamentale, della quale sono muniti tutti gli atleti di arti marziali dal livello dilettantistico al professionistico, è il condizionamento osseo: una pratica (volontaria o involontaria) che tramite la formazione di microfratture permette alle ossa di rinforzarsi col tempo. Il condizionamento consiste nel rompere tutti i recettori del dolore, questa pratica serve a non accusare dolore da colpi molto forti e veloci, che possono essere frustati o di potenza. Esistono alcune pratiche che permettono il rafforzamento osseo in varie zone, come le tibie, l'addome, le braccia; esistono anche degli esercizi mirati a rinforzare i muscoli del collo e di conseguenza la tolleranza a colpi molto forti diretti al viso.

Oggi esistono cinque stili della kickboxing:

1) Musti-yuddha: Musti-Yuddha è un antico sport da combattimento proveniente dall'India, ed è una delle prime forme di kickboxing. Infatti, è uno dei primi sport di cui si hanno tracce che hanno unito l'uso dei calci e dei pugni. Il termine significa letteralmente "pugno di combattimento", dalle parole musti: pugno, e yuddha: lotta, battaglia, conflitto. E' uno sport dove gli atleti condizionano le loro mani fino a riuscire a spaccare anche gli oggetti più duri.

2)La Kickboxing olandese: è una forma di Kickboxing che ha avuto molta esposizione mediatica sia nel K-1 che nelle MMA. È uno stile che combina tecniche della Boxe, della Muay Thai e del Karate Kyokushinkai.3) Kickboxing giapponese, predecessore dell'odierna arte marziale.

4) Kickboxing americano.

5) Kickboxing coreano, che unisce tecniche di Kyokushinkai e Taekwon-Do e Muay Thai.


Tutti questi sviluppi, hanno portato oggi questa disciplina ad essere una tra le più rinomate al mondo tra le arti marziali, affascinando sempre più persone nel tempo, sia dal mondo occidentale che da quello orientale, poiché come scopo principale ha quello di difendere e conoscere se stessi, portando le persone a crescere non solo fisicamente e da un punto di vista disciplinare, ma anche moralmente, dato che insegna il rispetto per se stessi e per il prossimo.


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